La metodologia

L’approccio ecologico sociale

L’Approccio Ecologico Sociale stabilisce che ogni persona deve riflettere sul proprio bere, indipendentemente dalla quantità consumata, dagli stili di consumo e dal grado di problematicità eventualmente espressa, evitando in tal modo che l’invito alla riflessione sul bere sia rivolto solo a chi è ritenuto più problematico, secondo una evidente logica di categorizzazione discriminante e di stigma.

L’Approccio Ecologico Sociale riconosce in accordo con l’OMS:

  1. la pericolosità dell’alcol in sé, in quanto sostanza tossica e psicoattiva,
  2. il suo essere una droga particolarmente dannosa per l’individuo, la famiglia e la società,
  3. l’assenza di livelli di consumo che possano essere considerati privi di rischio,
  4. la garanzia di mettere le persone nella possibilità reale e concreta di scegliere tra il bere bevande alcoliche o astenersi, quale diritto che ogni cittadino ha di comportarsi, in maniera autonoma, secondo le sue convinzioni dopo una corretta informazione.

Il consumo di bevande alcoliche deve essere considerato un fattore di rischio di cui, sul piano individuale, ciascuno ha la possibilità e la libertà di assumersi la responsabilità. Si reputa comunque necessario che la comunità si doti di misure e regole finalizzate al bene comune nei confronti dei danni prodotti dal consumo di bevande alcoliche (il cosiddetto “bere passivo”).

Per quest’ultima ragione promuove e sostiene tutte le iniziative di politiche pubbliche per la salute finalizzate a:

  1. a ridurre la disponibilità degli alcolici, con ragionevoli e motivate argomentazioni, in particolare per i giovani e per le categorie più a rischio
  2. a promuovere stili di vita più protettivi del benessere collettivo.

Con il termine Ecologico si riconoscono i legami che esistono tra le persone e tra le diverse componenti che costituiscono una comunità familiare o locale. Si riconosce altresì che esiste una relazione tra il consumo di bevande alcoliche e la problematicità, in quanto non vi può essere discontinuità categoriale tra consumi impropriamente definiti normali e quelli cosiddetti patologici, bensì un processo continuo che caratterizza il comportamento del bere.

Con il termine Sociale viene sottolineata l’evidenza che tutti i problemi comportamentali, compresi quelli alcolcorrelati, ma anche quelli culturali, economici e politici, hanno la loro origine e la loro soluzione nei rapporti sociali esistenti. Esso sottolinea anche il valore del contratto sociale che fonda la convivenza umana  e che si costituisce a partire dalla costruzione di un codice etico condiviso.

Spesso è percepita e citata la Bellezza (Estetica) del Club, che rappresenta il prodotto della continua attenzione nei confronti dell’etica, senza la quale non è possibile alcun processo di socializzazione con le caratteristiche dell’Amore, dell’Amicizia, della Solidarietà, del rispetto della Diversità e della transculturalità.

Questi ultimi sono i principi fondativi dell’Approccio Ecologico Sociale e della scelta di una crescita e maturazione continua in una dimensione armoniosa capace anche di cambiare la cultura della comunità di appartenenza.

La sottolineatura del sociale nell’Approccio Ecologico Sociale non è una contrapposizione disciplinare nei confronti del sanitario. Il sanitario e i suoi sistemi sono parte integrante dello sviluppo di una determinata società.

Il sociale è anche la radice dell’appartenenza del Club alla comunità, dell’obiettivo di costruire, a partire dai Club Alcologici Territoriali, i programmi alcologici territoriali, finalizzati a cambiare la cultura esistente e dominante ed a offrire uno spazio di riflessione, di pensiero e quindi di crescita e maturazione a quanti, nel corso della loro vita, si trovano, direttamente o indirettamente, a riflettere sul rapporto con le bevande alcoliche.

In sintesi l’Approccio Ecologico Sociale è dunque la cornice entro la quale si applica il metodo Hudolin che stabilisce la centralità del suo agire nella dimensione antropo-spirituale (o socio-culturale), intesa come lettura multidimensionale dell’essere umano, nella sua complessità e nella sua rete inesauribile di relazioni. E’ una cornice mobile, dinamica, ricca di sfumature, non assimilabile alle forme classiche della professionalizzazione, della medicalizzazione o della psichiatrizzazione, ma capace di comunicare ed interagire con queste per un miglior fronteggiamento dei problemi alcolcorrelati.

Testi a cura di : A. Baselice, G. Corlito,R. Cuni, F. Marcomini, M. T. Salerno