Favole mediterranee – 8 aprile 2019
Una mamma che racconta una fiaba…..un’immagine che rende vicini anche mondi lontani, come queste fiabe che hanno attraversato il mediterraneo e che le nostre allieve hanno ricordato, tradotto e letto per noi .
All’interno della manifestazione TORINO CHE LEGGE con la collaborazione della Casa di Quartiere Vallette
LA LUNA NEL POZZO
Una notte Hodja camminava nei pressi di un pozzo quando sentì l’impulso di guardare dentro. Stupito vide il riflesso della luna nell’acqua e esclamò: “La luna è caduta nel pozzo. La devo salvare in qualche modo!” Si guardò attorno e raccolse una fune con un uncino, la gettò nel pozzo e gridò: “Afferra l’uncino, luna, e tienilo stretto! Ti tirerò fuori”. La fune si impigliò in una roccia dentro il pozzo e Hodja tirò verso di sé la fune con tutte le sue forze. Di colpo l’uncino si liberò dalla roccia e Hodja finì disteso per terra. Con gli occhi rivolti al cielo vide sopra di lui la luna in alto nel cielo. “Che fatica, ma ne è valsa la pena, sono riuscito a liberare la luna dal pozzo”, disse con un sospiro di sollievo.
I DUE FRATELLI
Due fratelli orfani, Baiumi e Farag, vivevano in un paese dell’alto Egitto,situato nella valle del Nilo.Un giorno Baiumi, il fratello maggiore, chiamò Farag per parlargli:- Ho deciso di dividere l’eredità dei nostri genitori, cosa ne pensi? Farag gli rispose:- Ho fiducia in te, Baiumi; dimmi, come verrà divisa? -Come tu ben sai, abbiamo in eredità una casa, una mucca e un campo di angurie.Tutto verrà diviso così: io prenderò la casa e tu la porta; la parte superiore della mucca sarà mia, le zampe saranno tue; la parte interna delle angurie naturalmente sarà mia e tu prenderai le bucce. Il fratello gli disse che era d’accordo, ma con questa divisione Baiumi dormiva tranquillamente nella casa e Farag restava fuori; Baiumi beveva il latte della mucca e l’altro con le zampe poteva fare ben poco; Baiumi mangiava il cocomero,scartando le bucce che poi doveva prendersi Farag. Farag, davanti alla casa, pensava al loro padre e sul suo viso apparvero segni di tristezza e di sofferenza. Era sdraiato sotto un albero e all’improvviso una mano gli sfiorò la spalla e si sentì dire:- Povero figliolo, che cos’hai? Posso aiutarti?Era un vecchio che, uscito dal nulla, dopo aver ascoltato la storia di Farag, gli diede dei consigli. Il giorno dopo Baiumi, al mattino, si svegliò presto per andare nel campo, ma trovò la porta della casa chiusa a chiave. Chiese perciò a Farag:- Perché hai chiuso a chiave? Il fratello rispose:- lo faccio ciò che voglio con la mia porta! Uscito di casa, andò nella stalla e trovò la mucca con le zampe legate. Chiese ancora al fratello il perché e la risposta fu la stessa di prima.Baiumi non poteva neppure tagliare il cocomero, perché la scorza era di Farag. Fu così che Baiumi si rese conto dei suoi errori, si recò dal fratello e glidisse:- Ti chiedo scusa, per favore aprimi che cambiamo la condivisione.
Da quel momento Baiumi capì che l’egoismo non va a buon fine.
IL VASO FATATO (fiaba egiziana)
Tre sorelle vivevano insieme, filavano il lino e si guadagnavano così da vivere. La più giovane era la più veloce: filava da sola più delle altre due messe assieme e, di tanto in tanto, con il denaro che guadagnava in più, comprava qualcosa per sé.Un giorno tornò dal mercato con un vecchio vaso, le sorelle maggiori si arrabbiarono e la sgridarono per questa spesa inutile. Ma il vaso era fatato, e la giovane da quel momento non ebbe più bisogno di guadagnare denaro filando perché, se voleva mangiare, il vaso provvedeva, se voleva vestirsi era il vaso a darle gli abiti: insomma il vaso esaudiva tutti i suoi desideri. Temendo la gelosia delle sorelle, la fanciulla fingeva di vivere di quello che le passavano loro, dei loro avanzi, e di vestirsi con i loro abiti vecchi. Ma quando restava sola, andava dal suo prezioso vaso e chiedeva tutto quello che voleva. Un giorno al palazzo del re ci fu una grande festa e vennero invitate anche le tre sorelle.Le due sorelle maggiori si vestirono con gli abiti più belli e andarono a palazzo, lasciando la più piccola a casa. Quando furono uscite, la terza sorella chiese al vaso un vestito verde, rosso e bianco, dei gioielli scintillanti e tutto ciò che occorreva per fare bella figura alla festa. Così vestita, andò a palazzo: nessuno la riconosceva, nemmeno le sorelle, tanto era bella; fu la regina della festa.Quando si accorse che la festa stava per terminare, fuggì via ma, nella fretta, attraversando il cortile del palazzo lasciò cadere uno dei suoi bracciali di diamanti nel secchio pieno d’acqua dove andavano a bere i cavalli del re. La mattina dopo, quando i cavalli andarono a bere, nessuno di essi volle avvicinarsi al secchio, e tutti indietreggiarono spaventati. I servitori guardarono nel secchio e trovarono il bracciale di diamanti che, con il suo splendore, aveva spaventato i cavalli.Il figlio del re, che era lì, vedendo il bracciale disse al padre che voleva assolutamente sposare la donna alla quale apparteneva lo splendido oggetto. Due messaggeri percorsero tutta la città per trovare la fortunata proprietaria del bracciale. Dopo quindici giorni di ricerche, alla fine arrivarono alla casa delle tre sorelle, provarono il bracciale al polso di ognuna, e si accorsero che si adattava alla perfezione solo al polso della più giovane. Fu annunciato il matrimonio e cominciarono festeggiamenti per le nozze.Il giorno prima del matrimonio la fanciulla fece il bagno e le sorelle la pettinarono e le misero in testa degli spilloni a forma di piuma. Appena l’acconciatura magica fu terminata e l’ultima piuma conficcata, la fanciulla si trasformò in una tortorella con un ciuffo sul capo, e volò via dalla finestra. Tutti i giorni andava a posarsi sulla finestra della cucina del re e tubava tristemente. Il re aveva ordinato di catturarla viva. Alla fine riuscirono a prenderla e una maga, che si trovava allora a palazzo per guarire il principe che stava morendo di dolore per amore, riconobbe l’acconciatura sul capo della tortorella. Tolse con delicatezza le spille e, quando estrasse l’ultima, la tortorella tornò ad essere una fanciulla.Il principe riconobbe la sua fidanzata e guarì immediatamente, e da allora vissero felici e contenti. La principessa perdonò le sue sorelle, ed offrì loro la dote e un marito.