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L’associazione La goccia di Lube opera dal 2018 accanto a chi vuole ricominciare nella propria vita con serietà, lealtà e impegno dopo aver vissuto l’esperienza – dura, faticosa, spesso umiliante – della restrizione della libertà: in carcere, o al di fuori,  con le cosiddette misure alternative. Il nostro obiettivo è realizzare progetti per favorire il reintegro di queste persone nel mondo del lavoro. Noi chiamiamo questa nostra attività “azione caritativa”.

Ed è principalmente con le persone che stanno scontando all’esterno la propria condanna (specie nella parte finale della pena) – con l’assegnazione in prova al servizio sociale, o con la detenzione domiciliare, o con la “messa alla prova” invece di essere sottoposte a procedimenti giudiziari per reati minori – che si sta concentrando il nostro sforzo. Noi lavoriamo, in  buona sostanza, per persone che sono in vario modo sottoposte a restrizioni della libertà e che nel loro percorso verso una vita normale  sono seguite da un ente della giustizia che si chiama Ufficio esecuzione penale esterna, in sigla Uepe. Si tratta di un fenomeno per lo più sconosciuto o trascurato che riguarda sempre più soggetti nel nostro Paese e nei territori dove noi operiamo. Si pensi che nella regione Piemonte, nel 2022, sono state 4.765 le persone in affidamento al servizio sociale o in detenzione domiciliare seguite da tutti gli Uepe territoriali. Quasi la stessa cifra ha riguardato soggetti sottoposti alla “messa alla prova”. Sono dati tutti in crescita rispetto a 2020 e 2021 e il trend risulterà confermato anche nel 2023.

Le persone seguite dall’Uepe e da noi sono soggetti particolarmente fragili perché oltre alle restrizioni della libertà devono trovare un lavoro che permetta loro di mantenersi e vivere nella società, con i problemi di tutti i “liberi”. Un aiuto a questo riguardo è il principale strumento per favorire l’abbattimento del fenomeno della recidiva di reati ed è perciò un bene per il singolo o la singola persona ma anche un bene per la società tutta.

La goccia di Lube opera in convenzione con l’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna di Torino (Uiepe). I volontari dell’associazione svolgono la loro attività  di ricerca di opportunità di lavoro esclusivamente  per conto e su mandato dell’Uiepe. Dopo le segnalazioni dell’Uiepe i volontari svolgono colloqui per poi orientare le persone incontrate lungo un percorso di ricerca del lavoro e offrendo opportunità di occupazione tramite i centri per l’impiego pubblici, le primarie agenzie private per il lavoro e direttamente con imprese profit o cooperative. I volontari si offrono come “accompagnatori” dello sforzo di ripresa delle persone che incontrano in un clima di relazione continua, anche passando attraverso fallimenti o iniziative non andate a buon fine. Lo scopo è rilanciare, sempre, alla ripresa, al ricominciare….

Ad oggi tale lavoro ha riguardato principalmente persone adulte, ma è in corso una fase sperimentale di collaborazione con l’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni (Ussm) per prendere in carico anche giovani tra i 18 e i 25 anni che, dovendo scontare misure di restituzione sociale per reati compiuti da minorenni, hanno bisogno di trovare occasioni di formazione e/o di lavoro.

Qui a lato potete seguire un servizio realizzato nel 2022 che illustra con interviste ai nostri partner e con testimonianze la specificità dei nostri interventi e le collaborazioni che abbiamo attivato.

Lucia Mina nel giorno del suo matrimonio

Molti sono incuriositi dal nostro nome. Nella sezione “Chi siamo” , al paragrafo “La goccia” di questo sito è detto che il termine “goccia” fa riferimento al preludio n.15 di Chopin. Ma occorre spiegare perché “di Lube”. “Lu” è l’inizio del nome Lucia, una giovane donna che nel novembre del 1994, durante la tragica alluvione che aveva colpito il Piemonte, fu travolta da una frana caduta sulla sua casa a San Raffaele Cimena, in provincia di Torino. Il suo corpo protesse la piccolissima figlia, che rimase illesa. In questo avvenimento vediamo anche il simbolo della “protezione” che vogliamo dare ai nostri “assistiti”.

“Be” è l’inizio del nome di Bernardino, don Berna (qui sotto a lato), figura importante per molti nostri volontari – specialmente per Walter Beccaria e sua moglie Marcella Ravera, iniziatori di questa associazione – la cui figura è descritta nel paragrafo dedicato alla “goccia”.

“Don Berna” in una sua tipica espressione di esultanza

Marcella Ravera è stata la prima presidente ed è attualmente presidente onorario. Adriano Moraglio è il nuovo presidente, mentre il ruolo di vice è stato assunto da Dario Valenzano.  Fanno attualmente parte del direttivo Lodovica Cristaudo (tesoriera) e i consiglieri Bianca Maria Eula, Gianfranco Baracco, Paolo Jorio e Marcella Pilatone.

L’associazione, in quanto ente del Terzo Settore, può accedere ai fondi del 5 per mille per finanziare le sue attività e i progetti di lavoro.

È possibile sostenerla segnalando nelle dichiarazioni dei redditi il codice fiscale 90026890013