PROMOZIONE SALUTE
Da Promozione Salute ottobre-dicembre 2016, Notiziario del Cipes (centro d’ iniziativa per la promozione della salute e l’educazione sanitaria ( http://www.promozionesalute.org/archivio/promozionesalute/ps4_2008.pdf )
(da sempre partner della nostra Associazione in quanto considera il mobbing un problema di salute), riportiamo 2 interessanti articoli:
EMERGENZA FALSI GUARITORI
“Perché non organizza una campagna di informazione agli italiani sul tema dei tanti falsi guaritori che ci sono nel nostro Paese?”. Ha scelto un avvenimento particolare e di grande rilevanza Clio Napolitano da portare all’attenzione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Roma a margine della cerimonia di celebrazione della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, organizzata dall’Associazione italiana ricerca contro il cancro (Airc), che si è tenuta come ogni anno al Quirinale, alla presenza di Giorgio Napolitano. La moglie del Presidente della Repubblica si è intrattenuta alcuni minuti a colloquio col ministro Lorenzin al termine della cerimonia, per approfondire questo tema “di cui ha sentito parlare molto e che trova riscontro anche nelle statistiche” – dice all’+Adnkronos Salute il ministro Lorenzin, secondo cui molte persone in Italia, non riuscendo a curarsi, vanno da maghi e guaritori. E’ una tematica di grande importanza, che Clio Napolitano ha voluto evidenziare e che sottolinea anche la necessità di promuovere la cultura scientifica nel nostro Paese, dai bambini agli adulti. Bisogna insegnare a riconoscere l’evidenza scientifica, a sapere che cos’è e quanto vale, il peso che ha nelle decisioni mediche, perché è ovvio che “questi ‘santoni’ vivono di questo”. Roma, 11 nov. (Adnkronos Salute). Riporto questo articolo per porre l’attenzione su un tema ormai troppo urgente, sottolineato in 6 Contributi Salute e reti sociali 7 Emergenza falsi guaritori in più contesti, ma non ancora abbastanza discusso. Queste figure di guaritori a 360 gradi tendono ad attirare più persone possibili, usandole per ottenere pubblico consenso sulle proprie capacità curative. Il gruppo chiuso, il passapaparola, i social media, il benestare del guaritore del tipo“tu potrai partecipare alle mie conferenze”. Si pensi anche al privilegio di appartenere e alla capacità di questi personaggi di trasmettere alle persone la gratitudine per essere state scelte. Le motivazioni per cui le persone si rivolgono a queste figure sono tante ma non sempre dovute all’ignoranza, spesso gioca la disperazione, talvolta non solo attrae la soluzione facile ma la SOLUZIONE, l’appagamento del sentirsi dire che finalmente adesso tutto si risolverà: bisogno dell’individuo che viene immediatamente appagato. Per stare meglio psicologicamente non occorre mai una messa in discussione, si puó parlare di condizionamento psicologico che utilizza tecniche di suggestione e di persuasione. Vengono quindi spesso alterate le capacità di pensiero critico e di scelta autonoma, la relazione diventa simile a quella tra vittima e carnefice: di dipendenza, quasi sudditanza. E’ come se la vittima inconsapevole, in questi casi, non dovesse più prendersi cura di sè stessa e si mettesse nelle mani del guaritore per tutto, dai disagi fisici a quelli psichici. Ovviamente alcuni tipo di personalità sono più a rischio, con preesistenti vulnerabilità personali facilmente suggestionabili o purtroppo all’ultimo viaggio della speranza.
dott.ssa Monica Marchetti psicologa psicoterapeuta ASLTO2 – URP – Relazioni Esterne
L’importanza psicologica del gruppo di mutuo auto aiuto: la storia di Michele
L’auto mutuo aiuto è un momento d’incontro tra persone unite da uno stesso problema (dipendenze varie, stati di bisogno, difficoltà in genere, lutti, portatori di handicap, ecc.) per rompere l’isolamento, per raccontarsi le proprie esperienze di vita, per scambiarsi informazioni e condividere esperienze con l’obiettivo di sollevarsi dal proprio disagio, di sostenersi nella difficile gestione comportamentale dei figli affetti da autismo, di scambiarsi consigli su percorsi riabilitativi e cure del precario stato di salute degli stessi. E’ la condivisione dell’esperienza il concetto fondamentale che contraddistingue il mutuo aiuto dalle altre forme di aiuto. L’esperienza di condivisione giova sia alla persona che viene aiutata sia a chi l’aiuta. Ci si può rendere conto che la sofferenza non deve necessariamente essere permanente, ma può essere superata. I membri del gruppo provvedono a darsi un supporto psicologico uno con l’altro, ad apprendere modalità per fronteggiare le situazioni, scoprire strategie per migliorare la loro condizione e aiutare gli altri mentre aiutano loro stessi. Oggi nascono molte associazioni volontariamente create per supportarsi in questo senso. L’Associazione Missione autismo (A.M.A.) ne è un esempio ed è proprio la Dott.ssa Paola Bombaci, madre di un ragazzo autistico e Presidente dell’Associazione A.M.A. – Asti, a spiegare la propria esperienza di conforto nello stare insieme in un gruppo tra pari a condividere esperienze simili. “Mi sono accorta dei problemi di Michele quando aveva 20 mesi, periodo in cui è iniziata una regressione e una chiusura: la diagnosi è arrivata però quando Michele aveva 3 anni, insieme alla nascita del fratellino Pietro. Con la diagnosi non c’è stato alcun aiuto da parte delle istituzioni che mi hanno rimandata ad un Centro convenzionato a 60 Km da Asti, per noi impossibile da raggiungere con il bimbo appena nato. Così è iniziata una ricerca spasmodica di risposte su internet, dove ho trovato il forum di Emergenzautismo e un gruppo di genitori che si sostenevano nella ricerca delle migliori cure e approcci riabilitativi per l’autismo. Qui ho studiato, ma ho anche conosciuto mamme che hanno condiviso con me gioie e dolori, alcune delle quali sono diventate come sorelle. Tra queste Chiara di Bari e Olivia di Torino; e proprio con Olivia e altri genitori abbiamo deciso di fondare A.M.A. per offrire il nostro sostegno anche ad altri genitori non solo tramite il web, ma anche nella realtà delle nostre città. Il primo gruppo di autoaiuto è quindi stato virtuale, ma ugualmente molto utile per aiutarmi a capire come potevo affrontare l’autismo di mio figlio. Solo dopo alcuni anni ho capito quanto era importante attivare una realtà di sostegno anche nella mia città per offrire un supporto a tanti genitori (l’autismo colpisce 1 bambino ogni 100) che, come me, vivevano uno stato di solitudine e avevano trasformato le loro famiglie in famiglie “autistiche”, chiuse, impossibilitate ad avere normali rapporti sociali a causa dell’autismo dei figli. Il primo progetto di A.M.A. è stato infatti uno spazio incontro in cui i genitori venivano con i figli, che trovavano educatori e volontari per farli giocare, mentre i genitori si confrontavano. Dal 2009 ad oggi A.M.A. è cresciuta ed oggi offre spazi di incontro e supporto educativo a più di venti famiglie della mia provincia, famiglie che cercano risposte per l’oggi, ma che insieme si sforzano di costruire un futuro di inclusione e occupazione per i figli. Con Olivia abbiamo deciso di far nascere due associazioni sorelle con lo stesso nome e obiettivi simili: così nel 2010 sono nate A.M.A. Asti e A.M.A. Torino per essere più attive sul territorio anche nella raccolta fondi per progetti a favore dei soggetti autistici, per dare quelle risposte che gli Enti pubblici ancora stentano a dare in termini di abilitazione e presa in carico a lungo termine. È poi nata A.M.A. Savona, fondata da Anna, anche lei conosciuta sul forum Emergenzautismo e da me incontrata durante le vacanze estive, che ha condiviso con noi da subito la mission di un sostegno concreto alle famiglie e di formazione/informazione capillare sull’autismo. ” Insomma l’auto aiuto può trasformarsi in una forza propulsiva capace di modificare realtà singole e creare risposte complesse per più soggetti.
Dott.ssa Monica Marchetti psicologa psicoterapeuta ASLTO2 – URP – Relazioni Esterne