DAI GUAI COL FISCO AL MOBBING, GLI SOS DEI PRETI AL SINDACATO
Dice il presidente della Faci: «Da un secolo offriamo soccorso concreto ai nostri tesserati, ormai 11mila» Dai problemi fiscali e previdenziali, agli sos legati a mobbing e soprusi sul lavoro. Anche i preti hanno i loro grattacapi nel quotidiano e lanciano il loro sos alla Faci, Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia, una sorta di «sindacato» dei preti o, per dirla con il presidente, «una federazione che offre soccorso concreto a vescovi, sacerdoti, diaconi da un secolo». Nel tempo, le grane da sbrogliare, complice l’eccesso di burocrazia e la scarsa informazione, anche per i preti si sono complicate. «Noi – dice il Presidente della Faci – cerchiamo di aiutare, offrire un conforto e risolvere i problemi che di volta in volta i confratelli ci presentano». Al lavoro dal 1917, la Faci ha portato avanti tante battaglie. Molte vinte: dall’estensione della pensione di invalidità e vecchiaia ai membri di altre confessioni religiose e, con la revisione del concordato del 1985, la nascita dell’Istituto Sostentamento del Clero per l’organica retribuzione dei preti, all’assistenza sanitaria senza dimenticare l’aiuto per il pagamento delle collaboratrici domestiche. Altre battaglie sono ancora da vincere: «I sacerdoti sono l’unica categoria a cui la seconda eventuale pensione (se un prete ha svolto un’altra attività come per esempio l’insegnamento, ndr) viene decurtata di un terzo. Avanzammo un’interrogazione in Parlamento per modificare la situazione – ricorda il Presidente della Faci – ma rimase lettera morta. Al momento in Parlamento ci sono altre priorità, ma continueremo a batterci per i diritti dei nostri tesserati, ormai undicimila». Tra richieste di chiarimento, difficoltà dal punto di vista fiscale e amministrativo, i sacerdoti chiedono aiuto alla Faci per i motivi più disparati. «Il pagamento del canone in bolletta ha creato parecchi problemi ai sacerdoti. Così abbiamo spiegato come si doveva adempiere al pagamento». Il «sindacato dei preti» ha aiutato i sacerdoti anche a districarsi sul piano della sicurezza nelle parrocchie. «Più che altro adeguamenti tecnici dovuti all’aggiornamento delle leggi», ragguaglia il Presidente della Faci che spiega come quotidianamente venga offerta assistenza e consulenza telefonica e via email su quesiti giuridici, previdenziali, fiscali e tecnici. «La nostra assistenza – spiega ancora -va specialmente ai sacerdoti anziani, malati che hanno bisogno di aiuto morale e sanitario». Soprusi e mobbing sul lavoro li subiscono anche i sacerdoti. «In quattro anni di presidenza ho avuto segnalazioni anche pesanti in tal senso. Molte di queste si sono ricomposte in maniera positiva. I maggiori grattacapi? «Sono legati alle questioni previdenziali», osserva il Presidente, ricordando che la Faci da due anni a questa parte ha dato vita a corsi di formazione ad hoc per i sacerdoti. La previdenza sacerdotale – spiega la Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia – soffre di un deficit di norme e di provvedimenti che da anni sono invece patrimonio comune di tutti gli altri cittadini. Questo a causa anche di una scarsa informazione nell’opinione pubblica, ma talvolta anche presso gli stessi enti interessati, previdenza, patronati. Acquisire la certezza dei propri diritti e proseguire convintamente per il loro riconoscimento appaiono oggi come la strada maestra per realizzare l’armonizzazione del fondo di previdenza per il clero, gestito dall’Inps, al sistema generale della previdenza obbligatoria».
Fonte: FACI 23/06/2017