POSTINI A TEMPO DETERMINATO DENUNCIANO EPISODI DI MOBBING
Si apre un nuovo fronte di scontro nella calda estate di Poste Italiane. In un ufficio del Slp Cisl , infatti, sono arrivate parecchie segnalazioni di ragazzi assunti a tempo determinato che denunciano di venir vessati per poter rimanere al lavoro: non gli si riconosce un orario di uscita, pretendendo solo il massimo della resa e minacciandoli di non riconfermarli se non smaltiscono tutto il prodotto. “Una signora, madre di due bambini, assunta per sei mesi – sottolinea Rossana Pepe, segretario generale del sindacato Poste Cisl – si è dovuta licenziare dopo solo un mese e mezzo, perché dopo aver lavorato sempre oltre l’orario ha chiesto al responsabile di poter uscire in orario, per problemi organizzativi con la baby sitter. La risposta è stata negativa e inoltre le sono stati negati i due giorni di ferie che aveva chiesto da tempo, sempre per esigenze familiari. Si capisce che Poste non ha personale – insiste Pepe -, ma trattare così i ragazzi che vengono assunti per brevi periodi causa solo l’assenza di volontari. Infatti siamo al 5 luglio e il contingente di persone a tempo determinato che doveva arrivare per sostituire i portalettere assenti per ferie non è ancora al completo. È l’ennesimo comportamento aziendale – conclude la sindacalista – che non aiuta a sopperire le difficoltà esistenti, ma ottiene il risultato opposto”.
Fonte: www.bergamonews – articolo di Rossana Pepe 6/7/17