SOLIDARIETA’ UN UTOPIA NECESSARIA
Differentemente da altre recensioni, intendiamo approfondire meglio il tema della solidarietà poichè esso ben si adatta all’opera che Risorsa dedica ai suoi assistiti in modo solidale, per affermare la loro dignità come persone prima che come lavoratori. Lo facciamo ripercorrendo il testo del prof. Rodotà, di recente scomparso, tendente a dimostrare, con puntuali analisi storiche, che il concetto di solidarietà è “un’utopia necessaria” e una “virtù dei tempi difficili”. La nostra sintesi individua alcune parole chiave attorno alle quali ruota tutto il ragionamento dell’autore per suffragare le sue tesi. Eccole:
Solidarietà, diritti, doveri, regole: come è giusto, occorre partire dai Vangeli, passare a Locke e Montesquieu e giungere alla Rivoluzione Francese, per ritrovare il monito che la ricchezza, dando agli uni la capacità di dare il sovrappiù, dia agli altri (i deboli) la capacità di ricevere. Ma non si tratta solo di individuare rapporti individuali “caritatevoli”, bensì un intervento dello Stato con precise regole giuridiche a tutelare diritti e doveri. Ecco quindi che nella Rivoluzione Francese, a libertà ed eguaglianza viene associata la fraternità, che assicura dignità all’uomo, mentre nelle moderne Costituzioni e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea viene dato ordine giuridico a tale principio, come argine al prevalere del liberismo economico. Nella Costituzione italiana vengono garantiti diritti inviolabili, ma anche l’adempimento di doveri di solidarietà politica, economica e sociale: diritti e doveri vengono così messi in relazione. Ma un caso particolare è quello dei diritti sociali che, nell’intento di evitare rivoluzioni, avevano portato al totalitarismo e questo è un alibi per il ritiro dello Stato Sociale, affidando la solidarietà e l’assistenza a sindacati, partiti e Chiesa (che rivendica un ruolo fraterno millenario), oltre che alla società civile con il Volontariato come valore oppositivo al profitto e moralmente relazionale
Solidarietà, fraternità cittadinanza, democrazia: già nel passaggio dalla Rivoluzione all’impero Napoleonico, la fraternità si rivela come la componente più debole della triade, poichè contrasta con il diritto alla proprietà. E quando la proprietà viene accostata alla libertà, viste come diritti, la solidarietà (sinonimo di fraternità) si riduce a dovere morale. Nell’800 e ‘900 questa visione viene radicalizzata dal puritanesimo statunitense, mentre in Europa si cerca di ricostruire istituzionalmente la solidarietà attraverso i diritti sociali per evitare conflitti tra classe operaia e le prerogative dei gruppi di potere. Si giunge così ai nostri giorni alla già ricordata Carta dei diritti fondamentali dell’UE, ove si richiama che la solidarietà è un elemento costitutivo degli Stati nazionali di carattere universalistico, valevole in ogni luogo per uomini eguali, che acquisiscono il diritto di cittadinanza e diventano cittadini europei attenti non solo ad una distribuzione delle risorse non mercificata dai mercati, ma anche ai problemi della salute, dei servizi sociali, dell’ambiente, patrimoni da lasciare alle future generazioni. Il ritorno ai diritti unisce la solidarietà anche alla democrazia, contro la concentrazione di poteri e ricchezza
Solidarietà, economia, benessere, globalizzazione: in economia, il benessere (welfare) è associato alla crescita, ma la nostra Costituzione ricorda un equilibrio tra economia e diritti, secondo il compromesso socialdemocratico keynesiano dei “gloriosi anni ‘30” americani che aveva dimostrato come come lo Stato del Benessere (Welfare State) poteva essere raggiunto con l’adempimento dei doveri universalistici dello Stato per salvaguardare la dignità della persona. La solidarietà assumerebbe così oggi, nuove forme, di vita felice, anche in presenza di decrescita economica, senza svilire un mondo del lavoro sottoposto alle angustie della disoccupazione e al ricatto di una mancata crescita economica come causa del venir meno dei diritti fondamentali: ancora una volta la solidarietà sarebbe la misura di una felicità possibile. Anche il rinchiudersi nell’individualismo e nel rifiuto dell’altro nel mondo globale può essere superato con la solidarietà, che rende uguali tutti i soggetti deboli, impotenti di fronte ai nuovi soggetti storici: le multinazionali e Internet, che sono senza controlli e che cancellano i doveri di solidarietà
Fonte: Solidarietà, un utopia necessaria di Stefano Rodotà – Editori Laterza 2017