VANITOSI E SUPERBI IN UFFICIO, I SEGRETI PER NEUTRALIZZARLI
Capi con un ego smisurato che credono di essere infallibili. Colleghi che pensano di saper fare tutto mentre gli altri sono inetti. Non è facile avere a che fare con le persone narcisistiche. I consigli pratici per cavarsela
Chi non ha mai avuto un superiore, o anche un collega, che aveva una così alta opinione di sé da considerarsi il migliore sul lavoro e gli altri degli incapaci? Avere a che fare con un narciso, soprattutto quando bisogna sopportare le sue critiche e i suoi rimproveri tutti i giorni o quasi, non è impresa semplice. La tentazione più forte, forse, sarebbe quella di affrontarlo a viso aperto e fargli capire quanto sia fastidioso e umiliante il suo comportamento nei confronti di chi lavora con lui. Ma è il modo giusto? Non proprio. Secondo Jody Foster, professoressa di psichiatria all’Università della Pennsylvania e autore dello studio pubblicato sul periodico online Quartz, il segreto per non farsi travolgere dalla rabbia e dalla frustrazione, e allo stesso tempo raffreddare l’ego del capo o del collega arrogante, è giocare con il suo egocentrismo: non assecondarli in tutto e per tutto, ma criticarli addolcendo la pillola, spingerli a dare più peso alle emozioni altrui, metterli nelle condizioni di pensare che nessuno può essere perfetto sempre e comunque. Perché quasi sempre dietro la maschera della superbia e della vanità, si nasconde una persona che teme il giudizio degli altri e si sente inadeguata.
A me l’attenzione. “Sto finendo un lavoro, arrivo quando posso”. Rispondere così alla convocazione di un superiore, soprattutto se tende a essere egocentrico e narcisistico, può non essere una buona idea se si vogliono evitare dei conflitti inattesi e potenzialmente pericolosi sul posto di lavoro. Non dare sufficiente attenzione a una persona con un’alta considerazione di sé equivale, ai suoi occhi a un insulto. “Sto facendo qualcosa di importante adesso e in realtà è più importante di te perché penso che tu non abbia valore”, ecco come potrebbe sentire la stessa frase. Al contrario, “riscontri rapidi fanno pensare al narciso che tu lo rispetti e pensi che sia importante”, scrive Foster.
Solo i complimenti vanno a segno. Chi ha a che fare con un collega narciso se ne sarà accorto: una persona con un ego smisurato sentirà solo quello che crede di sentire e quello che ama di più è ricevere dei complimenti. Al contrario, qualunque affermazione, non necessariamente una critica o un dubbio espresso, potrebbe essere considerata come un insulto o come una messa in discussione delle sue capacità o della sua importanza: “Il narciso ha speciali tecniche per evitare le criticità e può interpretare perfino un semplice suggerimento o un sollecito come un insulto se non contiene nulla di positivo”, scrive la professoressa Foster. Qual è la strategia giusta in questo caso? È possibile fargli notare che c’è qualcosa che non va? Certo: inserire i suggerimenti e le critiche, pur sempre in maniera velata, all’interno di affermazioni di elogio e di stima, questo è quello che la psichiatra consiglia.
Sfruttare l’egocentrismo per neutralizzarlo. Il capo o un collega arrogante e vanitoso non ha considerazione per la sensibilità degli altri collaboratori e dà attenzione solo a se stesso? Può essere vero. Però, afferma Foster, questa può essere un’arma per esorcizzare il suo comportamento e far sì che si renda conto, almeno in parte, che le sue parole e le sue azioni possono essere davvero umilianti. Anche qui, il segreto è evitare di prendere la situazione di petto e continuare a mettere il narciso al centro del discorso: non “Sei stato maleducato oggi in riunione”, ma “Immagina se qualcuno fosse maleducato con te, come ti sentiresti?”. Così, il suo egocentrismo sarà appagato ma allo stesso tempo rifletterà sulle conseguenze delle sue parole.
Porre dei limiti. Certo, evitare di reagire con decisione al comportamento superbo e gradasso di un collega o del proprio datore di lavoro può essere frustrante, perfino ingiusto. Ma è questo il metodo giusto, secondo Foster, per tenersi lontani da conflitti più distruttivi. E in caso di gesti estremi? Naturalmente bisogna mettere dei confini a quello che sul posto di lavoro si può fare. “Il narciso deve sapere che rischia una perdita di denaro, potere o status se perde la calma di nuovo – scrive la psichiatra – è importante essere diretti”. Se anche questi metodi falliscono, probabilmente è impossibile che l’arrogante cambi modo di fare: quel lavoro non fa per lui.
Fonte: Repubblica.it articolo di SIMONE LIPPI BRUNI 4/9/17