IDEE PER SOPRAVVIVERE IN UN AMBIENTE DI LAVORO OSTILE
Il termine mobbing, che indica una serie di comportamenti aggressivi attuati a livello psicofisico e verbale, in particolare nell’ambiente di lavoro, è negli ultimi anni sempre più diffuso non solo nei saggi di psicologia ma anche negli articoli di cronaca e nel linguaggio comune; da un lato questo implica una maggiore consapevolezza del fenomeno, ma dall’altro anche una sua maggiore diffusione. Come fare quindi a difendersi dal mobbing?
Nel nostro ambiente lavorativo a volte abbiamo a che fare con colleghi e superiori che non solo sono restii a collaborare efficacemente con noi, ma sembrano anche intenzionati ad ostacolarci e a prevaricarci, in maniera subdola o meno usando perfino tecniche manipolatorie difficili da individuare e gestire; anche per questo motivo, quando ciò accade, ci troviamo spiazzati, incerti su come agire per difendere non solo la nostra professionalità ma anche la nostra salute mentale e il nostro benessere. Per scongiurare il rischio di un burn-out, il supporto di uno psicologo diventa spesso necessario, ma per prendere piena coscienza del problema si può iniziare seguendo i consigli di chi, proprio in seguito a ripetuti episodi di mobbing, ha tratto i giusti stimoli non solo per intraprendere un percorso di crescita personale, ma anche per cogliere nuove opportunità professionali.
È il caso di Cristiana Branchini, che ha condensato le proprie esperienze e le proprie ricerche in un ebook breve ma denso di spunti, come rivela già il titolo: “Idee per sopravvivere a un ambiente di lavoro ostile”. Sì, il mobbing, specie se subito per lunghi periodi di tempo e addirittura in ambienti di lavoro diversi, può mettere a repentaglio non solo la nostra carriera, ma anche la nostra autostima e la nostra serenità, compromettendo anche la nostra vita privata e il rapporto con i nostri cari; ma il percorso di analisi e ricerca intrapreso dall’autrice può rappresentare un’opportunità motivazionale per molti che si trovano in circostanze simili, anche perché “le situazioni che la vita ci presenta non sono mai prive di senso ma sono delle prove di continua evoluzione. Sta a noi decidere cosa fare”.
Cristiana Branchini parte da un resoconto delle sue esperienze personali, sia di quelle negative (le pressioni psicologiche, che da episodi spiacevoli nel corso di anni si sono sviluppate in un vero e proprio caso di molestie sul lavoro) che di quelle positive (i suoi progetti per il futuro e le sue aspirazioni) per poi fornire una serie di spunti concreti, tra letture consigliate, cenni di psicologia ed esercizi pratici da poter applicare subito, fornendo quindi un efficace connubio di basi teoriche, proposte concrete e stimoli motivazionali. Perché il self-help e l’autoconsapevolezza sono fondamentali per difendersi dal mobbing: “Ho smesso di paragonarmi e di proiettarmi negli altri. Ho deciso che quello che gli altri pensano di me non è un mio problema. Ho cominciato ad aprirmi agli altri con sincera voglia di scoperta, senza giudizio e senza confronto. […] Questa nuova consapevolezza mi ha dato l’energia per affrontare un altro pezzo della mia vita, che mi ha messo di fronte ad altre prove.”
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