WELFARE AZIENDALE – PROGETTI E INIZIATIVE
Nell’ambito delle Settimane della Sicurezza, serie di eventi organizzati dall’associazione Sicurezza&Lavoro, si è svolto lunedì 9 dicembre 2019 nella sede torinese di Confesercenti un interessante convegno in cui sono stati presentati alcuni progetti e iniziative di welfare aziendale. Risorsa, sempre attenta a tutto ciò che può migliorare il benessere dei dipendenti, anche in piccole aziende, come strumento per cercare di risolvere “a monte” il problema del mobbing, vi ha partecipato con un suo volontario. Ecco la sua relazione:
PROGETTO WELL: Prendono avvio le attività del progetto WELL Welfare e lavoro, che Confesercenti Torino e provincia proseguirà fino a luglio 2020 grazie al finanziamento sul Fondo Sociale Europeo concesso dalla Regione Piemonte nell’ambito dell’ampia Strategia “WE.CA.RE. Welfare Cantiere Regionale” a favore di una diffusione del welfare ampia, articolata e tale da coinvolgere e mettere in rete più soggetti. In avvio di questo ampio percorso, è fondamentale ascoltare la voce, le esigenze e le idee di coloro che quotidianamente lavorano: imprenditori e imprenditrici, datori di lavoro, dipendenti. Il progetto ha infatti come obiettivo prioritario quello di stimolare le aziende a progettare e sperimentare di piani di welfare (anche utilizzando finanziamenti regionali) e, a questo scopo, prevede un insieme articolato di attività che vanno dalla raccolta e diffusione di dati, informazioni, norme, all’attivazione di accompagnamento e consulenza on line e a sportello attraverso la figura del “care manager”, passando attraverso discussione con tutti i soggetti imprenditoriali e istituzionali che possono contribuire a focalizzare nel modo migliore il tema. Il progetto condurrà pertanto un’ampia azione di animazione territoriale, con un coinvolgimento di esercenti, istituzioni, soggetti pubblici e privati, per approfondimenti concreti sul tema e la ricerca di spazi di welfare attivabili, raccogliendo e rilanciando idee e spunti progettuali per il lancio di nuove iniziative. Le attività del progetto si svilupperanno sul territorio urbano e metropolitano di Torino, con un’attenzione specifica ai territori della prima cintura della città di Torino e attività mirate nelle aree interne delle Vali di Lanzo.
PROGETTO WE CARE – WELFARE CANTIERE REGIONALE: è la strategia per l’innovazione sociale della Regione Piemonte, primo ed unico esempio a livello nazionale di strategia integrata, nata dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale. La strategia nasce dalla convinzione che sia necessario e indispensabile un cambio di paradigma che concepisca il welfare come ambito di sviluppo e crescita, in grado di concorrere al pari di altri asset territoriali a determinare i fattori di sviluppo del territorio, anzichè relegare le politiche sociali quale ambito deputato all’assistenza per alleviare i problemi sociali.
Sono obiettivi del progetto:
-Promuovere interventi in cui la centralità sia posta sulla persona e le sua rete di relazioni anziché le tipologie di servizi di cui necessita;
-Realizzare una visione generativa, dove chi usufruisce di servizi deve essere posto in condizione di stabilire con i servizi stessi e con gli altri cittadini relazioni di reciprocità e di corresponsabilità;
-Adottare il principio di sussidiarietà circolare per impegnare tutti i soggetti del territorio (pubblica amministrazione, soggetti dell’economia e della società civile) ad assumersi la responsabilità di concorrere al bene comune;
-Favorire la prossimità e la domiciliarità, ovvero la scelta di riconoscere come focus unificante la persona nella sua globalità per promuovere l’emersione, lo sviluppo e la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno.
BANDO NAZIONALE “CONCILIAMO”: è il bando che destinerà 74 milioni di euro per progetti di conciliazione famiglia-lavoro. I fondi sono destinati a interventi che promuovano un welfare su misura per le famiglie e per migliorare la qualità della vita di mamme e papà lavoratori. La scadenza di dicembre 2019 per l’accesso al finanziamento è stata prorogata.
Il bando ha come obiettivi specifici il rilancio demografico, incremento dell’occupazione femminile, riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne, sostegno alle famiglie con disabilità, tutela della salute, contrasto all’abbandono degli anziani. Possono partecipare: imprese, società cooperative e soggetti collettivi con almeno 50 lavoratori a tempo indeterminato. Potranno essere finanziate, se meritevoli, anche azioni in corso.
WELFARE AZIENDALE: è stato presentato al convegno il portale di informazione sul welfare aziendale, ove è recentemente comparso l’articolo: Welfare e rete, la soluzione per le PMI che passa dall’ associazione in rete delle imprese stesse. Ecco una sintesi:
Piccolo è bello. Ma non sempre. Nella diffusione di politiche di welfare aziendale la dimensione (ridotta) delle imprese è un ostacolo. I piani di welfare aziendali sembrano essere, infatti, una prerogativa delle grandi aziende mentre le piccole e medie realtà (prevalenti nel contesto italiano) sono in difficoltà nell’attuarli sia sul fronte economico, sia per l’assenza di adeguate conoscenze e metodologie di azione in materia. Nel tentativo di colmare questo gap, negli ultimi anni, numerose aziende, aiutate e supportate da associazioni di categoria o di settore, hanno preso parte a tavoli di collaborazione dando vita a reti di welfare. La reale efficacia dell’iniziativa di welfare in caso di piccole aziende dipenderà in gran parte dalla capacità dei promotori di attivare l’interesse e la partecipazione delle aziende stesse. Con il loro coinvolgimento il concetto di “rete” si sposta a livello di associazioni datoriali, la cui iniziativa può dar vita a risorse collettive (in termini di informazioni, relazioni e competenze sul tema). Le Pmi possono farvi riferimento per conoscere il welfare aziendale e svilupparlo al proprio interno. Si va dalle federazioni di categoria alle confederazioni, un vasto mondo di associazioni vicine al territorio e quindi alla piccola impresa.
-Relazione tra Welfare e dimensioni Impresa: Il Rapporto Welfare Index PMI 2017 evidenzia come, su un campione di 3.422 piccole e medio imprese, le aziende con il maggior numero di iniziative di welfare abbiano, nel 44,7% dei casi, tra i 101 e i 250 dipendenti; nel 24,6% tra i 51 e i 100 dipendenti; nel 16,2% fra le 10 e le 50 unità e, infine, nel restante 6,8% meno di dieci dipendenti. D’altra parte, come spiega il Rapporto Doxa 2016, la prima fonte di criticità nell’implementazione di piani di welfare aziendale è data dagli aspetti economici, sia a causa di situazioni di crisi di mercato, sia per costi di realizzazione troppo elevati. Il Rapporto segnala un 24% di aziende che riscontrano difficoltà nella conversione dei premi di produzione in servizi e un 18% che incontrano “barriere relazionali” legate alla scarsa convinzione del management aziendale.
-Reti d’Imprese per favorire le politiche di Welfare: ecco allora che grazie alla mediazione delle associazioni le aziende provano ad approcciare il welfare aziendale in gruppo. Ma cosa vuol dire fare rete? Significa istituire organizzazioni sul territorio in grado di coinvolgere le piccole e medie imprese, consentendogli di fare sistema per l’erogazione e la fruizione di servizi a contenuto sociale. D’altronde, per sviluppare i servizi di welfare aziendale, le Pmi hanno bisogno di aggregare bacini di utenza e condividere investimenti, informazioni, servizi professionali. Le associazioni quindi, nel concreto, favoriscono l’organizzazione delle reti di impresa, la partecipazione a consorzi, condividono iniziative con altre aziende nel territorio, oppure aiutano l’impresa ad aderire a servizi comuni.
La rete si pone l’obiettivo di intervenire su vari fronti della vita di un’impresa, quali:
– progetti di mobilità territoriale,
-car sharing e car pooling
– formazione aziendale in materia di sicurezza sul lavoro;
– forme di finanziamento agevolate, tramite erogazione di buoni come sostegno al reddito;
– pacchetti di servizi assicurativi; convenzioni con trasporti pubblici;
– convenzioni per la cura dei familiari malati e genitori anziani
Vantaggi e potenzialità del “fare rete”:
Questo modello di welfare permette di realizzare un’interdipendenza di tipo tecnico, organizzativo ed economico, per ottenere una gestione delle relazioni tra imprese più stabile, oltre a forme di coordinamento più efficienti e precise.
La complementarità delle imprese favorisce la realizzazione di nuovi prodotti, grazie anche alla condivisione di risorse materiali e immateriali; accresce la competitività delle imprese attraverso l’interazione di chi aderisce alla rete e la possibilità di effettuare investimenti altrimenti impossibili per la singola impresa; snellisce i tempi di risposta al cliente; accresce la cultura aziendale in modo sempre più rapido.
Le reti welfare in Italia: Tra le principali esperienze di welfare a rete si possono citare in Italia la rete BioNetwork di Pavia, la rete Giunca di Varese, la rete Eugenio di Mantova, la rete Welstep del territorio di Brescia, la rete Welfare Alto Adige / Südtirol, la rete Welfare Trentino e il club delle aziende modenesi per la RSI attivo nel periodo 2009-2013. Vi sono inoltre la rete Giano del Comune di Correggio (RE) e la rete WelfareNet (2014-2015) delle province di Padova e Rovigo.